Cremona, rapinano 80enne nel garage del supermercato e la lasciano con la «sindrome da crepacuore» in auto: arrestati | Corriere.it

2023-02-05 18:00:24 By : Mr. Owen Hu

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È accaduto nel parcheggio sotterraneo del Cremona Po. L'anziana aggredita mentre caricava le borse della spesa: è rimasta sotto choc nella sua auto per più di sei ore, paralizzata dalla sindrome di Tako-Tsubo («cuore spezzato»)

Erano in due. L’hanno puntata nel parcheggio sotterraneo del centro commerciale Cremona Po, mentre caricava le borse della spesa nel baule, l’hanno scaraventata a terra, scippata della borsa che teneva a tracolla con dentro soldi, carta bancomat, smartphone, chiavi di casa e sono fuggiti. La vittima, un’anziana quasi ottantenne, ha rischiato di morire di crepacuore, rimasta sotto choc nella sua auto per più di sei ore, paralizzata dalla sindrome di Tako-Tsubo o cardiomiopatia da forte stress emotivo, poi ricoverata nel reparto di Terapia Intensiva, quindi in Cardiologia. I banditi ora sono in cella. In manette sono finiti Jenchi Guarda, nato a Rho, 47 anni il prossimo 5 febbraio, uno che campa di furti, pluripregiudicato, e Nicolas Renati, 22 anni, natali a Pavia, incensurato, tutti e due residenti nel campo nomadi di Limbiate (Monza Brianza). In un video i due si sono vantati dello scippo all’ottantenne, mostrando i soldi.

La brutale aggressione è avvenuta il 13 dicembre scorso, martedì. Dopo un mese e mezzo di indagine coordinata dal pm Francesco Messina, i poliziotti della Squadra Mobile li hanno catturati uno a Tortona, in Piemonte, l’altro a Limbiate, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Giulia Masci. Con il bancomat rubato all’anziana, i malviventi hanno fatto prelievi e acquisti di abbigliamento e gioielli per quasi 4mila euro nelle province di Lodi, Milano e Monza Brianza. E’ andata così quel martedì. Intorno alle otto di sera, dopo aver cercato disperatamente sua madre per ore, la figlia ha dato l’allarme. L’ottantenne è stata trovata nel parcheggio del centro commerciale. Era piena di lividi, aveva dolore ad una spalla, zoppicava, era spaventata, confusa, il cuore a mille. Non ricordava quasi più nulla. Nella loro indagine, i poliziotti del dirigente Marco Masia sono partiti dai filmati registrati dal circuito di videosorveglianza del centro commerciale.

Alle 13.21 l’anziana è alla cassa dell’Ipercoop. Paga 116,27 euro di spesa con il bancomat. Quattro minuti dopo viene ripresa mentre spinge il carrello vicino alla rampa mobile che conduce ai parcheggi sotterranei. Un uomo la segue. Nel parcheggio l’ottantenne va verso la sua Fiat Panda, il bandito ne prende un’altra «ma si notava chiaramente che l'uomo la seguiva con lo sguardo mentre si dirigeva verso la propria vettura», scrive il gip. Il bandito viene ripreso da un’altra videocamera mentre raggiunge un’auto di colore grigio parcheggiata non molto distante da quella della vittima. L’auto fa una manovra. Chi la guida indossa un maglione bianco. La telecamera fa una rotazione in automatico. L’aggressione non viene ripresa, ma quella macchina lascia poi il parcheggio diretta verso l’uscita, immortalata da un'altra videocamera il minuto successivo. E fugge.

Chi indaga risale alla vettura dei malviventi. È una Toyota Yaris con sei cerchi in lega e degli inserti nel paraurti. I malviventi si erano messi in viaggio la mattina dall’hinterland milanese diretti a Cremona. La targa della macchina è intestata a Jennifer Renati, la convivente di Guarda, residenza nel campo nomadi di Limbiate. Arrivati al centro commerciale, la coppia di scippatori ha cambiato la targa con una clonata, intestata a un uomo siciliano di Paternò, incensurato. «Un colpo preparato», annota il gip nelle sette pagine di ordinanza di custodia cautelare. Dopo l'aggressione all’ottantenne, i due fuggono. Alle 14.03, lungo la Paullese, al varco elettronico di Castelleone passa la Toyota diretta verso Milano. I poliziotti si focalizzano sullo shopping e sui prelievi fatti da Guarda e Renati con il bancomat della vittima in rapida successione prima che la carta venga bloccata. Dopo il colpo a Cremona, alle 15,16 comprano gioielli per 990 euro allo Stroili Oro, all’interno del Bennet di Pieve Fissiraga (Lodi). Le telecamere del centro commerciale li riprendono. E sempre loro, alle 17.55 fanno benzina per 20 euro a Cesano Maderno. Dopo la mezzanotte prelevano 500 euro da uno sportello Atm (Automated teller machine). Alle 11.01 del mattino acquistano vestiti per 800 euro al Soledad Outlet di Limbiate. Venti minuti dopo, 42,80 euro li spendono nel negozio di giocattoli Mornati Paglia. In entrambi i negozi vengono immortalati dalle telecamere. Alle 13.42 prelevano 250 euro da uno sportello Atm. In tutto saranno quindici tra prelievi e acquisti. Allargando le immagini, gli investigatori notano che Nicolas Renati ha un tatuaggio sul collo a destra. Al pm Messina, la Squadra Mobile porta altri indizi gravi: le celle agganciate dai telefonini utilizzati dai ladri nei loro spostamenti, durante il viaggio verso Cremona, quando arrivano al centro commerciale e mentre fanno shopping a scrocco. Il gip firma l’ordinanza di custodia cautelare.

Venerdì scorso la cattura. Con l’ausilio dei colleghi della Squadra Mobile di Monza e Alessandria, i poliziotti hanno iniziato le ricerche dei banditi. Li hanno presi a notte fonda e portati in carcere. Guarda e Renati sono accusati di furto aggravato, indebito utilizzo della carta bancomat e delle lesioni cagionate all’anziana vittima: ematomi alla spalla sinistra, al gomito, alla mano, alle ginocchia e quale conseguenza non voluta la cardiomiopatia da stress. Nell’ordinanza, il gip Masci rimarca la gravità del fatto, un furto in pieno giorno ai danni di persona sola e anziana in un parcheggio di un centro commerciale, cui è seguita una serie reiterata di prelievi per importi rilevanti aventi ad oggetto non beni di prima necessità, ma superflui, la spiccata intensità del dolo desumibile dal fatto che gli indagati non solo si siano organizzati per effettuare una spedizione fuori dal proprio territorio di residenza al fine di perpetrare il furto, ma abbiano cercato di massimizzare il profitto dell’azione criminosa, compiendo in rapida successione e per evitare il blocco della carta, reiterati prelievi e acquisti, utilizzando la carta bancomat della persona offesa. Lunedì si è tenuto l’interrogatorio di garanzia. Restano in carcere.

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