Coperture in cotto: elementi e aspetti che influenzano la scelta dal punto di vista estetico | Articoli | Ingenio

2023-02-05 18:13:59 By : Ms. Alice hu

Prestazioni, forma e pendenza, estetica e impegno economico sono tutti aspetti da tener in considerazione quando si progetta e realizza un tetto con elementi in cotto. Ma quali elementi e aspetti influiscono sulla scelta della copertura dal punto di vista estetico?

Prestazioni, forma e pendenza, estetica e impegno economico sono tutti aspetti da tener in considerazione quando si progetta e realizza un tetto con elementi in cotto. Quali elementi e aspetti influiscono sulla scelta della copertura dal punto di vista estetico?

L’argilla è un materiale malleabile e quindi capace di assumere le forme più svariate. Ma, per questioni pratiche di lavorazione, tradizionalmente gli elementi in cotto partono da due forme molto semplici: coppata perché la galletta di argilla umida veniva appoggiata sulla coscia dell’artigiano assumendone la forma, piatta perché la galletta tagliata non subiva ulteriori lavorazioni prima dell’essicazione e la cottura.

Oggi, grazie alle tecniche industriali, si possono realizzare forme più complesse per le quali sono stati studiati tutti i singoli particolari (dagli incastri che agevolano la posa, agli arrotondamenti sui bordi che migliorano lo scorrimento dell’acqua etc…).

Quindi è proprio la forma dell’elemento in cotto che segna la prima bandiera da conquistare quando si vuole scegliere il tetto dal punto di vista estetico.

La seconda è il colore che per semplificazione possiamo suddividere in tre macro-categorie: naturale, tradizionale e moderno. 

I colori naturali riguardano tutte le sfumature del rosso che, nel caso specifico di Terreal Italia, sono i rossi e il rosato; i colori tradizionali (di cui l’azienda ne ha un’ampissima gamma visibili dai siti Terreal-SanMarco e Terreal-Pica) sono tutti quelli che prevedono miscele di colori appositamente pensate per realizzare un tetto per così dire “vissuto”, scelta percorribile quando il tetto di casa è visibilmente vecchio e/o “rotto” ma ci si trova in un contesto storico, rustico e/o vincolato; e infine i colori moderni come le tonalità del grigio-nero o il loro opposto, il bianco. In questo caso la tua casa esce dagli schemi e riprende forme particolari, lineari, semplici, magari con pieni e vuoti a creare movimento, oppure semplicemente il progettista ha carta bianca dato che l’area della realizzazione non è soggetta a vincoli specifici. A questo punto ci si trova davanti a tegole e realizzazioni di questo genere.

La posa, a cui bisognerebbe dedicare un intero articolo se non proprio un corso di formazione data la presenza della UNI 9460:2008 in cui viene identificato e spiegato ogni singolo passaggio, essa influisce sul risultato finale non solo dal punto di vista prestazionale ma anche estetico.

Alcuni accorgimenti riguardano il taglio delle tegole, altri il fissaggio degli elementi o ancora la distribuzione secondo specifici schemi degli elementi speciali (es: aeratori e fermaneve).

Ma partiamo dal primo… tagliare una tegola non sempre è la scelta migliore, soprattutto se si parla di una tegola piana come la Marsigliese. Il taglio può non essere eseguito a regola d’arte e sicuramente non combacia perfettamente il sormonto con l’altra tegola. Per questa ragione all’interno della gamma prodotti è presente la mezza tegola: una tegola avente proprio la funzione di evitare i tagli, agevolare la posa qualora lo schema di posa risulta essere complesso con diversi elementi aggettanti e infine avere un incastro praticamente perfetto. Quando la tegola deve essere posata con giunti sfalsati, l’utilizzo della mezza tegola è obbligatorio.

Posa tegola Marsigliese a giunti sfalsati | N 1 – 10: tegola N 7: mezza tegola.

Se invece si vuole realizzare un tetto particolare dando un senso di continuità estetica si possono scegliere le tegole laterali in sostituzione della classica lattoneria più comunemente utilizzata. Per la Portoghese, Coppo SanMarco EVO e Novocoppo, con l’utilizzo di queste tegole speciali deve essere usata anche la “doppia onda” sempre con il fine di realizzare un perfetto incastro tra gli elementi.

Posa tegola Coppo SanMarco EVO con tegole laterali e doppia onda.

Il fissaggio degli elementi è altrettanto importante e, quando non eseguito come da indicazioni presenti nella norma UNI 9460:2008 è molto visibile esteticamente sulla linea di colmo meno visibile sulla falda o sulla linea di gronda ma con ricadute negative in termini prestazionali. È infatti prassi comune (principalmente per velocità di posa e successivamente per tradizione) utilizzare la malta per fissare gli elementi della linea di colmo che deve obbligatoriamente essere libera da qualsiasi ostruzione per garantire la fuoriuscita di aria passante per l’intercapedine tra lo strato isolante e il tegumento (nonché microventilazione). Anche il risultato estetico viene inficiato dall’utilizzo di questo materiale che spesso non è abbinato alla tegola dal punto di vista cromatico.

Dependance con linea di colmo fissata con malta e copertura realizzata in Coppo SanMarco EVO con Copponi, Poli Roll 390 e ganci ferma Copponi

Diverso invece se vengono utilizzati gli accessori idonei e appositamente pensati e realizzati sia per garantire alte prestazioni sia per agevolare il fissaggio. Nello specifico si sta parlando del colmo ventilato di cui Terreal ne ha due versioni: Kit colmo ventilato, ossia un unico corpo con listello microforato e la bandella plissettata da mettere in aderenza alle tegole che deve essere appoggiato e avvitato su apposite staffe anch’esse microforate per facilitare il passaggio di aria, e il Poli Roll 390, ossia un rotolo di 5 m di lunghezza semi-rigido e dotato di bandella plissettata con nastro butilico. A questi due elementi si abbinano i ganci per le due tipologie di tegole di colmo: ganci ferma Copponi e ganci ferma Colmi Correnti.

Infine, l’altro aspetto che per quanto riguarda la posa influisce dal punto di vista estetico è la distribuzione degli elementi speciali che necessariamente devono essere inclusi in una copertura. Mi riferisco agli aeratori e fermaneve per i quali la norma UNI 9460 dà ampie indicazioni sulla quantificazione, posa e fissaggio. Per una tegola da 14 pezzi/mq si considerano circa 4/5 aeratori ogni metro quadrato e devono essere posizionati sulla terza linea a partire dalla linea di gronda e sulla penultima fila a partire dalla linea di colmo. Lo schema che si crea è di tipo a scacchiera. Per quello riguarda i fermaneve il calcolo è più complesso in quanto devono essere tenuti in considerazione diversi aspetti (es: pendenza del tetto, altezza sul livello del mare del luogo della realizzazione…). Anche in questo caso, come per gli aeratori, lo schema che dà un senso estetico oltre che funzionale è di tipo a scacchiera.

Esempio di schema di posa dei fermaneve.

Nei prossimi articoli capiremo come scegliere una copertura dal punto di vista #PRESTAZIONALE, #FORMA&PENDENZA e #ECONOMICO.

Terreal Italia è un’azienda specializzata nella produzione di sistemi di involucro in terracotta, che ha saputo trasferire a livello industriale una capacità nata storicamente a livello artigianale. L’azienda, appartenente al gruppo multinazionale Terreal, leader mondiale nell’industria dei laterizi con stabilimenti in tutto il mondo, da gennaio 2018 acquisisce il brand Pica, con l’obiettivo di consolidare e aumentare la presenza sul mercato nazionale e all’estero, affiancandolo al già noto brand SanMarco.

Fondendo esperienza e capacità produttive, offre al mercato una gamma prodotti senza precedenti: dalle tegole ai coppi, dai mattoni a pasta molle a quelli estrusi, dai pavimenti in cotto agli elementi di architettura, dalle tavelle alle facciate ventilate e soprattutto sistemi completi di involucro per la realizzazione di coperture, pareti e pavimenti nel segno della modernità.

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Architetto - Product Manager Coperture Terreal Italia srl

Terreal Italia è un’azienda specializzata nella produzione di sistemi di involucro in terracotta, che ha saputo trasferire a livello industriale una capacità nata storicamente a livello artigianale.

L’azienda, appartenente al gruppo multinazionale Terreal, leader mondiale nell’industria dei laterizi con stabilimenti in tutto il mondo, da gennaio 2018 acquisisce il brand Pica, con l’obiettivo di consolidare e aumentare la presenza sul mercato nazionale e all’estero, affiancandolo al già noto brand SanMarco.

Fondendo esperienza e capacità produttive, offre al mercato una gamma prodotti senza precedenti: dalle tegole ai coppi, dai mattoni a pasta molle agli elementi di architettura, dalle tavelle alle facciate ventilate e soprattutto sistemi completi di involucro per la realizzazione di coperture, pareti e pavimenti nel segno della modernità.

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