Ferrari, risultati record nel 2022: premi fino a 13.500 euro per i dipendenti | Corriere.it

2023-02-05 18:00:25 By : Mr. James Hu

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Il Cavallino ha presentato i risultati finanziari del 2022: utile netto di 939 milioni e 13.221 consegne

Che la Ferrari fosse uno dei fiori all'occhiello dell'automotive nostrano era cosa nota, ma i record evidentemente non sono mai abbastanza. La casa automobilistica fondata da Enzo Ferrari nel 1947 e oggi appartenente alla galassia degli investimenti della holding finanziaria olandese Exor controllata dalla famiglia Agnelli, ha archiviato il 2022 con numeri da capogiro. Un risultato che si è tramutato anche in un aumento del premio annuale di competitività per i suoi 5 mila dipendenti, che arriverà così fino a 13.500 euro lordi, con una crescita del 12,5% in più rispetto al 2021, quando si attestò a 12 mila euro. 

A presentare i risultati finanziari è stato in conference call l'amministratore delegato Benedetto Vigna, che ha indicato agli analisti le performance di un'industria che non teme nemmeno il passaggio obbligato all'elettrificazione: un utile netto di 939 milioni di euro (+13% sul 2021), 13.221 consegne totali (+18,5%), più brevetti (15 nuovi lanci entro il 2026), 5 miliardi di ricavi netti (+19,3%.) e 1,362 euro (+57%) di dividendo. Infine, il titolo che il 2 gennaio è volato in Borsa, con un rialzo del 7,3% a 246,8 euro (+500% dalla quotazione 2017). «Questi dati pongono le basi per un 2023 ancora più forte – ha dato la carica Vigna –, alimentato da una persistente domanda elevata dei nostri prodotti in tutto il mondo». L'aumento delle consegne 2022 è stato trainato dalla Ferrari Portofino M e dalla famiglia SF90, nonché dalle 296 Gt e 812 Competizione. Le consegne delle Ferrari Icona Monza SP1 e SP2 con margini più alti sono terminate nel primo trimestre 2022, mentre nel quarto trimestre 2022 sono iniziate le consegne delle prime Daytona SP3. I modelli Ferrari disponibili all`acquisto sono: il primo crossover suv Purosangue che ha registrato una domanda «straordinariamente alta» e le ibride 296 Gtb e Gts mentre nel 2023 saranno lanciati i primi 4 nuovi modelli. 

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Tutte le aree geografiche hanno contribuito positivamente: Emea +8,5%, le Americhe +21,8%, Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan +72,6%. «L'elettrificazione procede secondo i piani», ha assicurato Vigna, che ha confermato il lancio della prima auto elettrica nel 2025. Soddisfatti anche i sindacati, in particolare la Fim-Cisl. «Il premio riconosciuto ai dipendenti è il più alto nella storia – sottolinea il segretario dell'Emilia Centrale, Giorgio Uriti –, un risultato straordinario frutto del grande impegno e della grande professionalità dei lavoratori». «I tanti risultati sono stati ottenuti – aggiunge Uriti – attraverso la contrattazione: abbiamo concordato con l'azienda di non calcolare le assenze causate dalla pandemia e per il quarto anno consecutivo, come fortemente richiesto da Fim, Uilm e Fismic, Ferrari non ha assorbito gli aumenti del contratto nazionale. Questo si traduce in un'ulteriore erogazione a tutti i lavoratori». C'è un piccolissimo però: «Una leggera differenza (64 euro) tra il premio per gli addetti della gestione sportiva, che non ha raggiunto il target più alto (il titolo mondiale costruttori) e quelli della gestione tecnica». «Ferrari continua a macinare record quantitativi e qualitativi e a rappresentare il saper fare e il made in Italy per eccellenza – conclude Uriti –. Per questo ci aspettiamo che l'azienda ne tenga conto nel prossimo premio di competitività che andremo a contrattare entro la fine dell'anno». 

La segretaria della Fiom-Cgil di Modena Stefania Ferrari commenta, invece, con una piccola vena polemica: «I risultati del Cavallino sono stati oggettivamente strabilianti, ben oltre le aspettative e ciò ci fa ovviamente piacere – riconosce – ma non è tutto oro quel che riluce: rileviamo, infatti, che quell'imponente premio di risultato non solo avrebbe potuto essere migliore, perché sono state prodotte più vetture di quelle che la stessa azienda si aspettava, ma che quella imponente somma non fa dimenticare il vero problema». E cioè il contratto applicato: il Ccsl, il contratto specifico di lavoro ex Fiat di cui la sigla delle tute blu Cgil non è firmataria. «Basterebbe fare un confronto con le retribuzioni dei colleghi di Lamborghini, gli unici comparabili – ricorda Ferrari – che, avendo applicato il contratto Federmeccanica, a fine anno guadagneranno comunque di più». Una cifra aggiuntiva che lo scorso anno era stata misurata intorno ai 3 mila euro. Come a dire: «In Ferrari c'è una retribuzione di partenza più bassa, che incide ovviamente sulla contribuzione e in prospettiva sulla pensione di uscita del singolo lavoratore. Ci aspetteremmo che un'azienda che vanta e, giustamente, sventola risultati così eccellenti prendesse almeno in considerazione di aprire un confronto democratico sul merito per un eventuale ritorno al contratto preferito dalla maggior parte delle industrie metalmeccaniche italiane».

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